ACCUSATI DI CONCORSO IN RICETTAZIONE E CONTRAFFAZIONE DI OPERE D’ARTE: ASSOLTI IMPRENDITORI CONCIARI

Il 28 maggio 2021 si è concluso il processo a carico di D.S.G., D.S. G. junior, D.S.N., accusati di concorso in ricettazione e contraffazione di opere d’arte. Il Pm in aula aveva chiesto due anni di reclusione e 600 euro di multa.

La difesa degli imputati ha dimostrato durante la fase dell’istruttoria dibattimentale che le contestazioni mosse dall’accusa erano totalmente infondate.

Il procedimento ha avuto origine da un’indagine della Polizia Giudiziaria avente ad oggetto la contraffazione di due opere d’arte dell’artista A. F. poste in vendita come dipinti originali sul sito internet “subito.it”, disconosciuti poi dallo stesso autore.

Il Giudice monocratico del Tribunale di Avellino ha motivato ritenendo che non sono emersi elementi tali da porre in dubbio la veridicità di quanto dichiarato dagli imputati ossia che i quadri fossero stati acquistati presso un mercato delle pulci, né elementi atti a dimostrare la consapevolezza da parte degli stessi della falsità dei quadri.

Inoltre la difesa ha sostenuto che l’aver posto in vendita le opere senza previo accertamento della loro autenticità avrebbe potuto tutto al più giustificare un addebito a titolo di colpa, che non integra l’elemento soggettivo del reato di cui all’art. 178 d.lvo 42/04, nonché la mera visione fotografica di un’opera d’arte non è di per sé certamente sufficiente per accertare un falso.

Così è giunto il provvedimento di assoluzione per non aver commesso il fatto e perché il fatto non costituisce reato.